La Certificazione Energetica sugli immobili: le classi delle abitazioni
Con la conversione in legge del DL 63/2013 sono state inserite nuove disposizioni legislative in riferimento alla certificazione energetica degli edifici. Prima di questo decreto, la legislazione italiana in merito alla certificazione energetica sugli immobili non era conforme alle normative europee. Dal 6 giugno 2013 è in vigore l’obbligo di allegare ai contratti di compravendita immobiliare e anche a quelli di locazione la nuova attestazione energetica, l’attestato di Prestazione Energetica (APE), che ha sostituito il precedente Attestato di Certificazione Energetica (ACE), pena la nullità dei contratti stipulati.
Pur sapendo di questo recente obbligo in materia immobiliare, c’è ancora poca informazione sull’argomento e così venditori e acquirenti si chiedono ancora che cosa sia la classificazione energetica degli edifici.
La certificazione energetica è uno strumento per conoscere il grado di efficienza di una casa. Per spiegarlo in parole semplici possiamo dire che ogni abitazione è raggruppata in una classe energetica, che va in scala da quella più virtuosa energeticamente, e quindi più economica, a quella meno virtuosa ovvero più dispendiosa energeticamente.
La certificazione energetica deve essere rilasciata da esperti tecnici quali ingegneri/geometri o organismi terzi che dopo una visita sull’immobile lo qualificano attraverso una classe di appartenenza.
La regione Lombardia ha fissato un modello generale sulle classi energetiche con 8 classi di riferimento in relazione al fabbisogno di energia primaria che serve per riscaldare ogni metro quadrato di superficie della casa. Questo fabbisogno si ha in chilowattora a un anno solare.
Incide quindi sulla classe di appartenenza l’impianto di riscaldamento dell’immobile in base ad alcuni fattori:
- Materiali di costruzione dell’impianto di riscaldamento;
- Tipologia di impianto;
- Isolanti;
- Tipi di pareti e serramenti dell’involucro dell’edificio.
Il punteggio più alto e quindi più efficiente si associa alla classe A+ e così a scalare mentre il punteggio zero va alla classe G e viene assegnato all’edificio con un fabbisogno di energia primaria molto elevato e di conseguenza più scadente (chilowattora necessari per il riscaldamento). L’attestato di prestazione energetica è obbligatorio anche per gli immobili senza impianto di riscaldamento, idraulico o anche di condizionamento: se hanno un consumo energetico devono avere anche l’APE.
La Prestazione Energetica di un edificio può condizionare la vendita o l’acquisto immobiliare
Per il venditore che vuole mettere in vendita la propria casa, conoscere in quale classe appartiene significa decidere di applicare delle migliorie per incrementare il valore di mercato del suo bene. Ad esempio, un fattore che incide molto sulla “qualità energetica” di una casa è la dispersione di calore. In questo caso il venditore potrebbe decidere di intervenire sugli infissi per limitare questa dispersione termica e diminuire i consumi sul riscaldamento.
Questo perché l’acquirente, che sa benissimo a cosa va incontro quando acquista poiché conosce le spese vive annuali per il mantenimento di un immobile, potrebbe valutare un acquisto anche in funzione della classe energetica dell’edificio e della sua prestazione in termini di consumi: se fa parte di una classe bassa avrà un mantenimento annuale più dispendioso, il che potrebbe portarlo ad acquistare un immobile anche più caro ma più virtuoso.
Conoscere i dettagli di questo argomento è quindi fondamentale per chi acquista o vende casa perché oggi la Prestazione Energetica di un edificio può rappresentare un fattore di valutazione nella compravendita immobiliare.